Camilla
Fracassi, diplomata restauratrice alla Scuola di Alta Formazione dell’Opificio
delle Pietre Dure di Firenze e laureata in Archeologia e Storia dell’Arte
all’Università Cattolica di Milano, dal 2010 si occupa della conservazione e
del restauro delle opere d’arte nel territorio biellese per committenze
pubbliche e private.
Lo
studio è specializzato nel restauro di dipinti mobili su tela e tavola antichi
e moderni, cornici e sculture lignee. Vengono svolte tutte le fasi di
lavorazione a partire da quelle strutturali sui supporti come rintelature e
strip-lining, risarcimento dei tagli, consolidamento e interventi di
falegnameria previo trattamento anossico dei manufatti lignei.
L’operazione
di pulitura delle superfici pittoriche è eseguita con metodi moderni
caratterizzati da bassa tossicità, pH controllato e forme addensate per
garantire il massimo rispetto delle opere. Gli interventi terminano con la riproposizione
estetica, con varie tipologie di stuccature e ritocco pittorico, secondo i
correnti canoni di reversibilità e riconoscibilità.
I
vari restauri possono essere supportati da indagini diagnostiche non invasive
preliminari quali l’osservazione al microscopio, la fluorescenza ultravioletta,
la riflettografia IR e il falso colore. Tutte le fasi sono documentate con
materiale fotografico ed eventuali mappature e per ogni restauro lo studio
fornisce la documentazione di quanto svolto completa di relazione scritta e
cd-room con le riprese fotografiche.
Negli
anni sono state molteplici le occasioni di lavori svolti in sinergia con
colleghi e restauratori di altri settori e le collaborazioni con le principali
associazioni culturali biellesi come il “DocBi-Centro Studi Biellesi” e “l’Uomo
e l’Arte”, con il Museo del Territorio di Biella e la Soprintendenza stessa.
Si
è continuato a frequentare corsi di aggiornamento per conoscere nuovi materiali
e nuove metodologie di restauro allo scopo di lavorare sempre secondo le teorie
etiche di “minimo intervento” puntando alla minima invasività e alla migliore
futura conservazione dell’opera d’arte.
Tra i lavori più impegnativi e
coinvolgenti si ricordano "l’Ultima Cena” di Bernardino Lanino a Oropa, il
grande polittico del Giovenone della chiesa di San Bartolomeo a Mezzana
Mortigliengo e il trittico di Daniele De Bosis nella chiesa di San Giacomo al
Piazzo di Biella.