Il "Macagn" non è l'unico ma uno tra i pochi formaggi che vantano un procedimento di caseificazione molto particolare: il latte, infatti, viene lavorato ancora caldo di mungitura, un metodo che è pervenuto ai giorni nostri a partire da tempi immemori. Latte intero di vacca, sale, caglio di vitello; null'altro, se non la mano, sapiente ed amorevole, del casaro, così come tramandata di generazione in generazione. È vietato l’uso di additivi e/o fermenti, anche se naturali, poiché tale procedura non risulta conforme alla tradizione produttiva. Le bovine che producono il latte destinato alla fabbricazione del Macagn appartengono a razze adatte all’ambiente montano, allevate allo stato semibrado (in particolare la Bruna Alpina Originale “OB” e la Pezzata Rossa di Oropa). Gli animali sono considerati, dalle aziende agricole dei produttori, come di famiglia. Ogni bovino ha il proprio nome e l'agricoltore li conosce ad uno ad uno. Il rapporto che si instaura tra genere umano e mondo animale, all'interno dell'azienda, è di reciproco coinvolgimento, quale retaggio di una convivenza che proviene dalla notte dei tempi. L'alimentazione delle bovine, produttrici del Macagn è di tipo tradizionale: buoni fieni, in inverno ed erba pascolata sugli alpeggi delle nostre valli, in estate. È prevista una integrazione invernale minima (opzionale) con mangimi a base di cereali e leguminose. Non è consentito l'uso di insilati. La lavorazione del Macagn è definita "a latte crudo", che conserva, intatte, tutte le proprie caratteristiche originarie. Viene lavorato due volte al giorno, appena munto, in caldaie di rame. Pressato a mano. Stagionato in locali a pavimentazione naturale su supporti in legno. Non sono consentiti processi di raffreddamento né di riscaldamento (termizzazione o pastorizzazione) del latte. Il Macagn si presenta con una forma cilindrica, a facce piane e con il bordo laterale (scalzo) basso e convesso. Il suo peso medio è intorno a 2 Kg. La crosta, da sottile all'inizio, si ispessisce man mano, diventando rugosa, con l'aumentare del periodo di stagionatura. La pasta, compatta, con occhiatura sparsa, passa dal bianco-avorio e dal paglierino, a sfumature tendenti all’ocrato o all’imbrunito, con il procedere dell'invecchiamento.