A) Dal 2006, raddoppiato il debito degli enti produttori di servizi sanitari
B) Senza contare la Cassa D&P, oltre il 30% del debito locale è costituito da prestiti bancari.
C) La valorizzazione negativa dei contratti derivati non concorre alla formazione del Debito delle Amministrazioni locali
Dal Suppl.to al Bollettino statistico “Finanza pubblica” di Bankitalia n° 52 del 15-10-2013, veniamo informati che dei 2.060,003 miliardi di debito pubblico (dato di agosto), 111,178 miliardi sono costituiti dal debito delle Amm.ni locali, pari al 5,4 percento del debito totale. [A settembre è sceso a 110.720 miliardi)
La voce è in calo. Infatti, a giugno 2013 il debito locale era pari a 113,961 miliardi di euro, con questa ripartizione geografica:
Nord 48,234 mld; Centro 30,870 mld; Meridione 34,857 mld.
[Tabella Bankitalia ripartizione per regioni e per strumenti, in calce.]
Sempre nel 2013, in termini di strumenti, il debito delle amministrazioni locali era così articolato: 79,397 mld tramite prestiti da banche (residenti e non) e da Cassa D&P; 23,903 mld da titoli (emessi in Italia e all’estero); 10,662 da altri strumenti.
Nella voce Debito delle amministrazioni locali è compreso il debito imputabile alle Regioni, alle Province, ai Comuni e ad “Altri enti”.
A) IL DEBITO DEGLI “ALTRI ENTI”. Raddoppiato in 7 anni.
Secondo le specifiche di Bankitalia, la voce “Altri enti” comprende prevalentemente entità produttrici di servizi sanitari. In altri termini si tratta di aziende sanitarie locali, aziende ospedaliere, policlinici e istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.
I dati forniti dai supplementi pubblicati da Bankitalia, ci permettono la comparazione del debito locale relativa a giugno di ogni anno.
Ne abbiamo valutato l’andamento negli anni della crisi, dal 2006 al 2013
FONTE >: L' ECONOMICO MENSILE http://www.economicomensile.it/2014/01/debito-pubblico-alcune-considerazioni-sul-debito-delle-amministrazioni-locali/