“Cari Piemontesi, ho deciso di prender carta e penna e scrivere direttamente ad ognuno di Voi. Per ribadire che avete un Presidente onesto e leale, che si dedica anima e cuore al governo della Regione”. Inizia così la lettera che il presidente Roberto Cota ha inviato ai giornali di tutto il Piemonte per intervenire sulla questione delle spese dei fondi dei gruppi regionali. “Mi si contesta di aver utilizzato dei fondi a titolo personale - si legge nel testo della missiva - Niente di più lontano dalla verità, dalla mia indole e dalla mia storia! Sgombriamo quindi il campo da ogni possibile equivoco. Mi contestano spese per complessivi 25mila euro, in un periodo di quasi tre anni (circa 800 euro al mese), di cui l’importo più consistente è pari a 21mila euro per pranzi, cene e viaggi connessi alla mia attività politica e istituzionale, su tutto il territorio nazionale, per impegni pressoché quotidiani. Non vedo e non riesco ad immaginare come avrei potuto fare simili cene o trasferte per interessi personali. Giusto per esser ancora più chiaro e diretto: non ho mai fatto cene e festini in maschera, come è avvenuto altrove. Non ne avrei avuto il tempo e non è assolutamente nella mia indole di uomo e padre di famiglia”. “Mi contestano anche - precisa Cota - di aver pagato un caffè o uno spuntino a persone che si occupano 7 giorni su 7 della mia sicurezza, purtroppo messa a repentaglio dalla mia azione di governo. Fin dall’inizio del mio mandato ho promosso una decisa azione di responsabilizzazione, per ridurre i costi della politica ad iniziare dai compensi di tutti noi consiglieri regionali. Per dare l’avvio a questo processo ho voluto dare l’esempio, riducendomi spontaneamente lo stipendio. Il risparmio che ho prodotto con la mia politica di ridimensionamento dei compensi, che ho tra l’altro condiviso coi miei assessori, è stato destinato al fondo per i cassintegrati piemontesi. Ciò è avvenuto prima dell’azione della magistratura e dei noti scandali che hanno investito altre Regioni”. “Quello che mi preme maggiormente come uomo prima che come politico - conclude Cota - è far sapere a tutti i Piemontesi che il loro Presidente è una persona onesta, dedita al lavoro, che non esclude la possibilità dell’errore, ma è sempre stato rispettoso delle leggi”.