Una serata dedicata alla musica e canzone francese in un ritmo in crescendo. La prima parte è dedicata ai famosi chansonnier, cui è legato il fenomeno più grosso e culturalmente più accreditato della canzone europea. Come non ricordare Edith Piaf, Yves Montand o Jacques Brel? O chi ancora oggi è considerato il mito della canzone francese, Charles Aznavour? Testi poetici, che parlano d’amore e di indifferenza, di gioia e di solitudine, di amicizia, di vita quotidiana, hanno suggerito il lavoro coreografico che si dipana in una successione di quadri indipendenti. Un lavoro che, giocando con gli stereotipi culturali e passando dall’ironia alla nostalgia, racconta storie di tutti i giorni e parla di emozioni. Un serata di danza dedicata alla musica francese non poteva non presentare il Boléro di Maurice Ravel, un brano dalla forza dirompente e dalla struttura geniale, dal ritmo ossessivo che evoca la seduzione, reso immortale da grandissimi coreografi ed interpreti. La versione del Balletto di Milano tuttavia trova un’altra interpretazione. Non solo gioco di seduzione, ma l’eterna storia di una nascita, di un’attrazione inevitabile verso un essere simile, di un moltiplicarsi di incontri. Di una vita che, così come nasce, nella solitudine si spegne.